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Periferia industriale del capoluogo campano sin dal 1904, l’area orientale di Napoli possiede una consolidata tradizione produttiva e manifatturiera, la quale, nel corso dell’ultimo secolo, ha irrimediabilmente determinato lo sviluppo ambientale, urbanistico e demografico di questo territorio. 

A metà tra la città storica e il cono del Vesuvio, la periferia orientale rappresenta, a livello paesaggistico e urbano, una cerniera importante che coincide con la Municipalità VI. I tre quartieri che costituiscono quest’area (Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio) occupano una superficie di 19,28 km2 e interessano una popolazione di 103.000 abitanti con una densità di 5.342 ab/ km2

Sovraccarica di spazi urbani densi, saturati da una politica interessata solo allo sviluppo economico, Napoli Est testimonia tra gli anni sessanta e settanta dello scorso secolo la nascita di una nuova fisionomia urbana, un’unica grande «città operaia», che ingloba disordinatamente i tre centri storici, gli antichi casali, i nuovi  rioni popolari, i nodi infrastrutturali e i numerosi impianti produttivi.

Centrale elettrica a carbone della SME, costruita in riva al mare con i fondi del Piano Marshall.